Spesso si pensa all’educazione esclusivamente come ciò che ha a che fare con i bambini, con la loro crescita, con l’aiutarli a diventare adulti responsabili. L’educazione è invece alla base di qualsiasi tipo di relazione: educare vuol dire “condurre al di fuori, tirare fuori” il meglio da una persona. La consulenza educativa che viene proposta ha l’obiettivo di fornire ai soggetti interessati un maggior orientamento all’interno di situazioni problematiche per evitare che sfocino in problematiche più gravi e complesse. La consulenza socio-educativa e pedagogica è un intervento volto a progettare, investire, prendersi cura della persona e della relazione, porsi degli obiettivi, utilizzare strumenti, monitorare e rimodulare costantemente, attraverso la realizzazione di un Progetto Educativo Individualizzato (PEI).

La consulenza socio-educativa può servire a:

  • migliorare il lavoro educativo dei genitori;
  • comprendere ed affrontare meglio le problematiche tipiche dell’adolescenza, conoscendole e favorendo una migliore gestione della comunicazione tra genitori e figli;
  • favorire l’educazione e l’orientamento dei figli;
  • Intervenire sulle problematiche comportamentali dei figli in età adolescenziale;
  • aiutare i figli nell’uso consapevole dei social network e dei mezzi di comunicazione digitali;
  • affrontare le problematiche scolastiche, potenziando la motivazione e il metodo di studio dei figli;
  • approfondire e trattare stati di dipendenza patologia o di abuso da sostanze legali (alcol, gioco d’azzardo e psicofarmaci) o illegali (cannabis, cocaina, eroina e droghe sintetiche);
  • approfondire e trattare nuove dipendenze in assenza di sostanze (internet, videogiochi, lavoro, shopping);
  • accrescere le motivazioni e il riconoscimento delle proprie risorse personali in particolare i momenti di difficoltà (perdita del lavoro, lutto, malattia, separazione, etc)

Inoltre, in ottica relazionale e di coppia può servire a:

  • accrescere la comunicazione di coppia;
  • migliorare la propria capacità di ascolto e di empatia;
  • imparare a gestire il conflitto relazionale;
  • promuovere il benessere affettivo e sessuale della coppia;
  • supportare e fornire strumenti specifici a familiari di persone dipendenti.

Il mio approccio educativo si basa su:

  • Accoglienza e definizione dei bisogni;
  • Osservazione e colloquio: il protagonista in questa fase è sicuramente il soggetto o i soggetti che si trovano all’interno della relazione educativa. Compito del professionista è individuare tutto ciò che può essere considerato disfunzionale per fornire strategie di miglioramento;
  • Anamnesi generale per capire la problematica educativa e coglierne gli aspetti principalmente disfunzionali che vi ruotano attorno;
  • Lavoro sulla relazione educativa, ossia la presa in carico delle disfunzionalità educative (es. eccesso di codice materno e carenza di codice paterno) al fine di introdurre delle strategie risolutive;
  • Restituzione finale.